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Simoni, Renato.

Autore teatrale, giornalista e critico italiano. Nel 1894 iniziò a lavorare al quotidiano “L'Adige”; nel 1899 si trasferì a Milano dove, per tre anni, collaborò al “Tempo”, in veste di critico teatrale, per passare poi al “Corriere della Sera” come redattore. Nel 1914 divenne responsabile della critica teatrale, carica che ricoprì fino alla morte, mostrandosi recensore di grande intuizione e cultura. Collaborò anche all'“Illustrazione italiana”, curandone la rubrica di fondo, al “Guerin Meschino”, alla “Domenica del Corriere” e al “Corriere dei Piccoli”; fu altresì direttore de “La lettura”. Durante la prima guerra mondiale, alla quale partecipò attivamente, organizzò al fronte il Teatro del soldato, fondando “La Tradotta”, giornale di trincea della terza armata. Fu anche regista; curò l'allestimento di importanti opere goldoniane: Le baruffe chiozzotte (1936); Il ventaglio (1936); Il bugiardo (1937); Il campiello (1939); Le donne curiose (1940); L'impresario delle Smirne (1947); I rusteghi (1947). Tra le altre opere da lui dirette si ricordano quelle di L. Pirandello (I giganti della montagna, 1937), di T. Tasso (Aminta, 1939), di W. Shakespeare (Romeo e Giulietta, 1948). S. fu inoltre autore drammatico, dando vita a commedie intimiste che compose in dialetto veneziano: La vedova (1902); Carlo Gozzi (1903); Tramonto (1906); Turlupineide (1908), una rivista satirica di grande successo; Congedo (1910); Il matrimonio di Casanova (1910, in collaborazione con U. Ojetti). S. si dedicò anche alla stesura di libretti d'opera: Madame Sans-Gêne, per U. Giordano; Turandot, in collaborazione con G. Adami, per G. Puccini; Il Dibuk, per L. Rocca. Curò la pubblicazione di una serie di suoi scritti: Gli assenti (1920); Cronache della ribalta (1927); Ritratti (1929); Teatro di ieri (1938); Trent'anni di cronaca drammatica 1911-1952 (5 volumi, 1951-60); Le fantasie del Nobiluomo Vidal (postumo, a cura di E. Possenti, 1953) (Verona 1875 - Milano 1952).